MICROBIOTA INTESTINALE E OBESITA’ : ESISTE UNA CORRELAZIONE?

L’obesità è una malattia multifattoriale risultante in un eccessivo accumulo di tessuto adiposo, dovuta a fattori ambientali e genetici , che rappresenta una vera e propria epidemia mondiale: più di 2,1 miliardi di individui sono in sovrappeso o obesi in tutto il mondo e circa 3,4 milioni di  decessi sono causati ogni anno da malattie legate all’obesità.

Nell’ultimo decennio, crescenti evidenze hanno identificato il microbiota intestinale come un potenziale fattore ambientale nella patofisiologia dell’obesità e delle malattie metaboliche correlate. Esso pesa circa 1 chilogrammo e mezzo ed è composto da circa 500 specie di batteri diverse tra loro: alcune sono utilissime, altre invece possono diventare nocive. La popolazione di microbi “buoni” dell’intestino (che sono la grande maggioranza), tra l’altro protegge l’ospite : è conosciuto per la sua funzione di protezione della permeabilità della mucosa intestinale e per regolare la fermentazione e l’assorbimento dei polisaccaridi dietetici. Inoltre stimola la risposta infiammatoria e le difese immunitarie nel caso di un attacco al nostro organismo.

I meccanismi proposti attraverso cui potrebbe contribuire alla patogenesi dell’obesità e delle malattie metaboliche correlate includono:

a) una grande abbondanza di batteri che fermentano carboidrati , con conseguente aumentata biosintesi di acidi grassi a catena corta (SCFA) e quindi risorsa extra di energia conservata come lipidi;

b) un’aumentata permeabilità intestinale ai lipopolisaccaridi (LPS) batterici, che aggrava l’infiammazione di basso grado presente e la resistenza insulinica;

c) un’aumentata attività del sistema endocannabinoide intestinale ;

d) influenza sulla secrezione degli ormoni periferici intestinali (asse intestino-cervello) : il microbiota è coinvolto nella regolazione dell’assunzione di cibo influenzando gli ormoni che controllano la funzione metabolica e le aree del cervello associate al comportamento alimentare. Questo cosiddetto asse intestino-cervello rappresenta un asse bidirezionale, che regola il peso corporeo bilanciando l’appetito, la conservazione e il dispendio di energia.

e) inoltre, è stato recentemente scoperto che il microbiota regola la composizione corporea attraverso il fattore di trascrizione circadiano NFIL3, di cui controlla l’espressione giornaliera attraverso cellule linfoidi innate del gruppo 3 (ILC3) e STAT3, andando ad influire su assorbimento e trasporto dei lipidi nelle cellule epiteliali intestinali.

Nel complesso l’obesità è associata ad un microbiota con ridotta diversità di composizione che riduce il consumo di energia metabolica rispetto a quello delle persone magre e che accumula energia in eccesso attraverso fermentazione di carboidrati non digeribili e produzione di SCFA.

BIBLIOGRAFIA

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