IL CAFFÈ: il nostro amico quotidiano!

Il suo buon profumo ci risveglia tutte le mattine e ci consente di affrontare la giornata al meglio, ma conosciamolo meglio analizzando la sua composizione e i principi attivi, le proprietà salutistiche, le controindicazioni e gli effetti indesiderati, e il dosaggio ottimale.

Origine : la pianta del caffè (famiglia delle Rubiacee) vegeta nelle regioni tropicali. Si conoscono oltre 60 specie, ma quelle più utilizzate sono l’arabica (Coffea arabica, 2/3 della produzione mondiale di caffè) e la robusta ( Coffea canephora varietà robusta, 1/3 della produzione).

Caratteristiche organolettiche : la varietà arabica risulta più ricca di aroma, mentre la robusta conferisce più forza e tono al gusto. Dalle bacche della pianta si estraggono i chicchi (semi) che vengono processati fino alla torrefazione (tostatura). Il chicco torrefatto contiene oltre 800 composti volatili dei quali 60-80 contribuiscono alla formazione dell’aroma.

Composizione e principi attivi

Caffeina : questa sostanza appartiene alla famiglia delle xantine (teofillina, teobromina, ecc) , ha un sapore amaro ed ha numerosi effetti sull’organismo umano, in particolare sull’apparato cardiovascolare, sul sistema nervoso centrale, sul metabolismo energetico e lipidico e sulla diuresi. È bene tenere presente, comunque, che dal punto di vista farmacologico l’ingestione di caffè non produce gli stessi effetti sull’organismo dell’assunzione della caffeina.

Trigonellina : presente per l’1% circa nei semi essiccati del caffè, è responsabile insieme a molte altre dell’aroma del caffè e può svolgere un ruolo positivo nel metabolismo degli zuccheri ( proprietà antidiabetiche).

Diterpeni : sono dei componenti (cafestolo, kahweolo, ecc) che potrebbero essere responsabili, in parte, delle proprietà preventive dell’insorgenza di tumori che si attribuiscono al caffè : l’effetto benefico verrebbe svolto sia tramite l’inibizione dei passaggi di attivazione delle sostanze cancerogene, sia per la stimolazione dei processi di detossificazione.

Sostanze antiossidanti : particolarmente significativa è la presenza di acidi clorogenici , ma sono presenti anche acidi caffeici e ferulici, le melanoidine, i lignani e diversi prodotti della reazione di Maillard, che avviene durante la tostatura.

Proprietà salutistiche

Proprietà antidiabetica : il consumo di caffè, compreso quello decaffeinato, è associato ad un minor rischio di diabete di tipo 2. L’effetto preventivo sembra abbastanza forte : ogni tazza di caffè diminuisce il rischio di diabete di tipo 2 del 7%. Bisogna precisare che la caffeina, assunta come tale, aumenta invece la resistenza insulinica; per questo motivo si deduce che le sostanze responsabili di questa proprietà sono altre (magnesio, lignani, acidi clorogenici, ecc )

Proprietà epatoprotettiva : bere 3 tazzine di caffè al giorno può ridurre il rischio o la gravità di danno epatico causato da diversi agenti eziologici ( alcool, virus, ecc ). Diverse sostanze del caffè ne sono responsabili : caffeina, cafestolo, kahweolo, molecole antiossidanti.

Proprietà ergogeniche : la somministrazione di moderate quantità di caffeina, poco prima o durante l’esercizio fisico, sembra avere un effetto migliorativo sulla prestazione atletica di tipo aerobico (corsa e nuoto su lunghe distanze, marcia, ecc ). Evitare di assumere caffeina nella settimana precedente l’evento sportivo, facendo così “disabituare” l’organismo ai suoi effetti, sembra potenziarne l’effetto migliorativo quando viene assunta subito prima dell’evento sportivo.

Effetti sull’apparato gastroenterico : il caffè e la caffeina svolgono alcune importanti funzioni utili al processo digestivo, tra cui la stimolazione della saliva e dei succhi gastrici, lo svuotamento della bile e la stimolazione della funzionalità intestinale a livello del colon.

Effetto protettivo nelle patologie neurodegenerative : negli ultimi anni al caffè, e alla caffeina, sono state attribuite proprietà benefiche verso le principali malattie neurodegenerative e del declino cognitivo della terza età, in particolare nella malattia di Alzheimer e nel morbo di Parkinson.

Proprietà antitumorali: l’evidenza scientifica recente attribuisce al caffè un effetto protettivo nei confronti del cancro del fegato e dell’endometrio, e del colon-retto ( in maniera meno evidente e chiara ). I componenti studiati per tale effetto sono la caffeina, il cafestolo e il kahweolo, e gli acidi clorogenici.

Controindicazioni ed effetti indesiderati

Sensibilità individuale : molte persone manifestano una grande sensibilità agli effetti del caffè, tollerando meno gli effetti a livello circolatorio e neuroumorale.

Gravidanza : allo stato attuale delle conoscenze, il possibile rischio dovuto all’assunzione di caffè sembra essere maggiore quando viene consumato nel primo trimestre di gravidanza. Al momento, l’indicazione prudenziale è di non superare le 2-3 tazzine di caffè espresso al giorno.

Effetti sull’osteoporosi : in alcuni studi, il consumo di caffè in quantità elevate, è stato associato all’insorgenza dell’osteoporosi : questa relazione è stata però evidenziata quando le donne assumevano una bassa quantità di calcio.

Interferenza con i farmaci : i farmaci a maggior rischio di interferenza con la caffeina sono gli antiepilettici e , in generale, quelli attivi sul sistema nervoso.

Disturbi del sonno : i pochi dati disponibili indicano che astenersi dall’assumere caffeina , non solo prima di coricarsi ma anche durante il resto della giornata, possa essere una misura importante da rispettare nei pazienti che soffrono di insonnia o, in generale, di cattiva qualità del sonno.

Dosaggio : il consumo di 3-4 tazzine al giorno, non provoca problemi alla maggior parte delle persone adulte, escludendo il periodo della gravidanza. Dosi superiori possono invece provocare ansietà, nervosismo, nausea. È bene però ribadire la variabilità tra persone nella sensibilità alla caffeina.

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